Salesiani Cooperatori
Nel 1850 Don Bosco inventò la formula di una “Pia Unione dei Cooperatori Salesiani” al servizio delle molteplici opere giovanili educative e sociali, un equivalente agli antichi terz’ordini, ma con spiccate caratteristiche operative per la ricca e articolata missione salesiana. Nel tempo l’Associazione dei Salesiani Cooperatori ha assunto dimensioni vastissime nel mondo, configurandosi, insieme con la Società di San Francesco di Sales, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e altri gruppi ufficialmente riconosciuti, come uno dei gruppi della Famiglia salesiana corresponsabile della vitalità del progetto di Don Bosco nella Chiesa e nel mondo.
Ispirandosi al progetto apostolico di Don Bosco, i Salesiani Cooperatori vivono la loro fede nella realtà secolare, impegnandosi quotidianamente per il bene della comunità ecclesiale e della società, nella stessa missione giovanile e popolare, in forma fraterna e associata, in modo adatto alla loro condizione e alle proprie concrete possibilità. Impegnarsi come Salesiani Cooperatori è rispondere ad una specifica vocazione, assumendo un modo specifico di vivere il Vangelo e di partecipare alla missione della Chiesa. Per questo, cercano di attuare l’ideale evangelico dell’amore a Dio e al prossimo, portando ovunque un’attenzione privilegiata ai giovani, promuovendo e sostenendo la famiglia, attuando la Dottrina sociale e sostenendo l’attività missionaria della Chiesa.
Un percorso di formazione per la vita
Nel Centro è presente un gruppo di giovani che hanno deciso di intraprendere il cammino di Aspiranti che dura almeno due anni, seguiti da un Cooperatore del Centro.
I Salesiani Cooperatori, consapevoli dell’importanza della formazione permanente, si incontrano due volte al mese.
«Impegnarsi come Salesiani Cooperatori è rispondere alla vocazione salesiana, assumendo un modo specifico di vivere il Vangelo e di partecipare alla missione della Chiesa. È un dono e una libera scelta, che qualifica l’esistenza» (PVA art.2).